mercoledì 13 marzo 2013

Al vento - mostra personale di incisioni e monotipi - dal 23/3 al 5/4/2013 - ass. cult. La Mancha (Ruvo di Puglia)

Al vento - Personale di incisione di Leo Ragno La raccolta Al vento di Leo Ragno consiste in nove incisioni e tre monotipi. Il titolo dell’esposizione è ispirato dal nome della realtà associativa che ospita la mostra e, al tempo stesso, dal profondo sentimento di trasformazione, instabilità e inquietudine che l’Artista ha voluto raffigurare. Il tema conduttore della serie è una forte sensazione di tensione, lacerazione e deformazione data dal movimento impresso ai soggetti rappresentati: l’Autore con il gesto dell’incisione scarnifica i corpi e i volumi che rappresenta. L’Artista ci conduce in un percorso di incisioni in cui il segno grafico problematizza i soggetti raffigurati. A Leo non interessa raffigurare la plasticità e l’armonia dei corpi, perché egli si impadronisce della rappresentazione e la sottopone a un processo violento di “sottrazione”: è come se condannasse le sue figure all’impegno della testimonianza della condizione umana. Così l’Incisore ci restituisce un mondo in cui la solitudine, l’imbarazzo, l’impossibilità e la drammaticità della scelta, la disperazione, la deiezione dell’uomo, il costante diniego di un’esistenza candida e adamantina ritraggono il paesaggio esistenziale dell’uomo. Per descrivere la situazione umana Leo lascia che la sua tecnica si affidi a un tratto irrequieto, scorrevole, lacerante e tagliente per raccontare le inquietudini della sua epoca; al costante senso di movimento delle incisioni che sembrano ricordare alcune intuizioni di Boccioni nella sua fase prefutirista; all’affezione di impotenza al cospetto della mutevolezza del mondo dipinta e soprattutto allo strenuo tentativo di portare alla vista forze invisibili. Così nel Vento, quando il corpo visibile sfida le forze dell’invisibile non gli resta che dare a queste forze altra visibilità che la propria, ingaggiando una lotta epica, come quella di Don Chisciotte contro i mulini a vento. Enrico Mastropierro

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