domenica 5 febbraio 2012

Alessandro Papetti - Il Trittico del tavolo

Di fronte al dipinto di Leo ho provato nel medesimo istante due precise e profonde percezioni: quella di trovarmi di fronte a un’opera di ottima fattura e a un forte stato d’animo. Un “modo” pittorico sicuro, fortemente consapevole e capace di essere gesto, anima e corpo del pittore… testa e “pancia”. Allo stesso tempo, dicevo, uno stato d’animo preciso, un messaggio evidente. L’incomunicabilità, il disagio, il distacco accentuato dal fatto di essere attorno alla stessa tavola, nella stessa stanza, nella stessa casa. In questo caso è perfetto il fatto che si tratti di un trittico. Quel minimo di distanza fisica tra le tre tele evidenzia ancor di più il distacco interiore. La distanza di un centimetro che diventa abisso.

Alessandro Papetti
24 gennaio 2012

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